“La metonìmia è una figura retorica di significato, che crea un legame di tipo quantitativo, qualitativo o temporale tra due termini di paragone. In questa mostra la metonìmia diviene una chiave di lettura per le immagini che Chiara Arturo e Cristina Cusani ci presentano all’interno dello spazio espositivo. Immagini ricche di significato ma che lasciano libero lo spettatore di reinterpretare emotivamente e visivamente le singole foto.
La mostra si articola in due momenti. Nel primo ambiente le artiste dialogano tra di loro con progetti autonomi. Chiara Arturo in “Fragmentum” ritrae porzioni di natura e di uomo, creando un dialogo che si svolge attraverso i sensi. Ogni foto diventa un macrocosmo restituendo dignità autonoma ai singoli frammenti, mostrandoci come ogni cosa è parte di un mondo molto più grande. In “Quando la neve” Cristina Cusani affronta il tema dell’attesa, passando attraverso tutte le componenti emotive che la compongono. Paragonando l’attesa alla neve, l’artista sottolinea la perdita di ogni punto di riferimento: questo momento non viene affrontato come un istante di stasi ma come un’occasione di rinascita.
Nonostante il processo creativo alla base delle due ricerche sia totalmente diverso, le foto di Cristina e Chiara comunicano tra di loro in maniera visiva e concettuale.
Tra le due artiste si crea un dialogo intenso e profondo che raggiunge il suo apice nel secondo ambiente della galleria. Qui le fotografe dialogano in maniera molto più intima creando due dittici con foto di entrambe. Dittici creati ad hoc per “Metonìmie” ma che fanno parte di “Vicinanze”, progetto artistico più ampio di Chiara e Cristina.
“Vicinanze” è un progetto che nasce dell’esigenza di un dialogo sul Mediterraneo come luogo di attraversamento. Chiara e Cristina, partendo da una fase di confronto, creano uno spazio di condivisione ideale e tangibile: in questo spazio posizionano i loro lavori che all’interno dello spazio-cornice si uniscono nelle loro differenze generando dei dittici. La mostra si presenta come un armonioso dialogo tra due linguaggi espressivi, nel quale lo spettatore, attraverso il legame che crea con l’immagine, è chiamato in causattivamente creandone la sua personale visione.” (Testo di Federica Palmer)
In occasione dell’apertura della mostra sarà presentato il catalogo Metonìmie, edito da Mediterranea con grafiche di Claudia Mozzillo e testi critici di Federica Palmer e Chiara Pirozzi. Il catalogo è stato realizzato grazie al contributo di Farmacosmo.