“Les révoltes logiques”
di Delphine Valli
a cura di Elisabetta Giovannoni
10 ottobre – 14 novembre 2014
Intragallery si rilancia. Alla direzione creativa dell’architetto Annamaria De Fanis si affianca l’architetto Rosa Francesca Masturzo con una nuova strategia rivolta al panorama dell’arte contemporanea internazionale. Per il primo appuntamento, fissato per venerdì 10 ottobre (vernissage ore 18.00), la Galleria ospiterà la personale di Delphine Valli, artista francese che spazia dal disegno alla fotografia alla scultura. In occasione della mostra partenopea, l’artista presenterà anche una collezione di gioielli disegnati in esclusiva per Intragallery. Con le sue opere, Delphine Valli esplora le tensioni che si creano tra la geometria visibile e lo spazio, osserva le dinamiche che scaturiscono dalla relazione tra visibile e invisibile. La sua è una geometria ambigua, a volte apparentemente impossibile, che rende instabile una percezione basata solamente sull’occhio, di cui sottolinea la precarietà. Con il titolo della mostra, “Les révoltes logiques” (tratto dal poema in prosa di Arthur Rimbaud “Démocratie”), ella allude al suo sguardo, una sperimentazione in atto su più livelli. La mostra presentata a Roma lo scorso maggio, a cura di Elisabetta Giovagnoni, fa parte del suo format Affittasi/Vendesi: ovvero l’organizzazione di mostre in spazi pubblici o privati in vendita o affitto sul mercato immobiliare replicabili in altre città e paesi. “Considerando che le mostre del mio format – spiega Giovagnoni – durano al massimo tre settimane, la loro dislocazione e rivisitazione in un altro spazio, in un’altra città o in un altro paese, diventa un modo interessante per dar ulteriore visibilità al lavoro degli artisti. Napoli è la prima tappa per “Les révoltes logiques” ”. “Attraverso i suoi disegni – racconta la curatrice – corpus autonomo e non solo traccia per altri lavori, l’artista indaga l’oltre dello spazio calibrando con accuratezza i piani di colore per svelarne le parti nascoste. Le lastre, patinate, riempiono lo spazio senza mai opprimerlo, lasciando un margine ad altre percezioni visive. Le forme realizzate con il quadrello di ferro ci invitano ad affinare la percezione visiva per accogliere nella visione globale dell’oggetto anche la parte apparentemente invisibile sottolineata talvolta dall’ombra. L’installazione creata con la corda elastica ci immette nella fruibilità fisica della scultura invitandoci ad osservare attentamente laddove la forma si moltiplica per via dell’ombra. Infine, con i lavori, su lastre di vetro, ci presenta un nuovo linguaggio, a cavallo tra pittura/disegno e scultura, incitandoci ad assaporare le varie sfaccettature della prospettiva.”