Michele Iodice nasce nel 1956 a Napoli, dove vive e lavora.
Autore di numerosi interventi, allestimenti, installazioni e decorazioni in situ: il luogo è rivissuto, dall’artista come uno spazio da interpretare e del quale proporre una significativa trasformazione, non come un contenitore di cose create altrove.
Ha realizzato anche scenografie teatrali, oggetti di design, con grande profusione inventiva ed una voluta alternanza fra la grande opera e il piccolo oggetto, tra il concettuale e il decorativo: affiora in lui un impulso rinascimentale riproposto in una sintesi moderna.
“La cifra autentica dell’opera di Michele Iodice è nella sua appartenenza alla modernità (nel riuso di materiali) e, nel contempo, nella nostalgia attiva del passato: da questo corto circuito nasce l’energia inventiva che ridona dignità estetica ad oggetti, arredi, fasti, frammenti, tracce che riprendono vita in una insanabile frattura temporale purificata da folklore, clichè, ingenuità apologetiche”. M. Codognato.
Ha esposto in numerose mostre personali in Italia e all’estero, in un elenco seppur ristretto vanno ricordate:
Star di casa / arte da camera, 1992, Incontri internazionali d’Arte, Napoli; Retourn d’Egypt / Artedomani, 1993, Galleria d’Arte Moderna, Spoleto; Le Galanterie, 1993, Museo Duca di Martina Villa Floridiana, Napoli; Translatio sancti Januarii, 1998, Museo di Piotrkow Tribunalsky, Varsavia; Natività: La Madonna delle Foglie, 2000, Cattedrale di Evry, Francia; Giubili e Santi d’argento, 2000, Museo di Capodimonte, Napoli; Pagan Feast, 2005, Isabella Stewart Gardner Museum, Boston; Migrazioni, 2005, Installazione Fondazione Axel Munthe, Incontri internazionali d’Arte, Villa S. Michele, Capri; Visby in Gotland / Migrazioni, 2013, Svezia; Rosantico,2012, Museo archeologico Nazionale, Paestum; ooparts / out of place artifacts / Reperti impossibili.2016 -2017, Centro Cerio, Capri – Museo Archeologico Nazionale di Napoli; Napoli velata, 2018 Ferzan Ozpetek.